2021-02-27

Informazioni del Servizio Stampa del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica dell'Azerbaigian su casi di dispiegamento di forze armate dell’Armenia nei territori dell'Azerbaigian.

Dopo la firma della dichiarazione congiunta tra l'Azerbaigian e l'Armenia il 10 novembre 2020, che prevede la cessazione di tutte le attività militari, si verificano casi di invio di personale delle forze armate armene per svolgere il servizio militare nei territori internazionalmente riconosciuti della Repubblica dell'Azerbaigian, in violazione delle norme e principi del diritto internazionale e i fondamentali principi dei diritti umani.

Secondo le informazioni delle agenzie di stampa internazionali che operano in Armenia, il personale delle forze armate armene viene  coinvolto con l'inganno o con la forza in attività militari nella regione del Nagorno-Karabakh della Repubblica dell'Azerbaigian, il che ha causato proteste sia da parte dei militari che delle loro famiglie. Le informazioni affermano che i genitori dei militari hanno apertamente protestato contro l'arruolamento dei loro figli nel servizio militare nei territori dell'Azerbaigian, che la vita dei militari dell'Armenia viene messa sotto pericolo perché loro vengono trasportati segretamente attraverso il corridoio di Lachin e dispiegati nei territori della Repubblica dell'Azerbaigian, nonché sottoposti a torture e trattamenti disumani.

A tal proposito, vorremmo dichiarare che il dispiegamento delle forze armate dell’Armenia nei territori internazionalmente riconosciuti della Repubblica dell'Azerbaigian senza il consenso dell'Azerbaigian è la palese violazione delle norme e i principi del diritto internazionale, in particolare quelli dell'inviolabilità della sovranità, dell'integrità territoriale e dei confini internazionali, così come di altri documenti internazionali ai quali aderisce la stessa Armenia.

Il dispiegamento illegale di truppe armene nel territorio della Repubblica dell'Azerbaigian, dove sono state attualmente collocate le forze di mantenimento della pace della Russia, è anche una grave violazione della dichiarazione congiunta sottoscritta dai leader di Azerbaigian, Russia e Armenia il 10 novembre.

Ricordiamo che la dichiarazione congiunta del 10 novembre prevede il ritiro delle forze armate dell'Armenia dai territori della Repubblica dell'Azerbaigian parallelamente al dispiegamento delle forze di mantenimento della pace della Russia. La dichiarazione garantisce anche la sicurezza dei cittadini, dei veicoli e delle merci in entrambe le direzioni lungo il corridoio di Lachin. L'uso di questo corridoio per scopi militari, soprattutto in modo nascosto con l'uso di indumenti e veicoli civili, è una grave violazione del regime di circolazione attraverso il corridoio di Lachin. Questo rappresenta una violazione dei meccanismi di controllo del contingente di mantenimento della pace, e mina gli sforzi del contingente volti a stabilizzare la situazione nella regione.

Questi atteggiamenti dell'Armenia mettono seriamente in discussione le misure prese con tale dichiarazione e volte a normalizzare le relazioni sulla base del reciproco riconoscimento e rispetto della sovranità, dell'integrità territoriale e dei confini internazionali degli Stati, nonché garantire la pace e la stabilità nella regione e portano all’aggravamento della situazione.

Vorremmo sottolineare che si è verificato il dispiegamento illegale delle  forze armate dell'Armenia nel territorio dell'Azerbaigian alla fine di novembre dello scorso anno, dopo l'entrata in vigore della dichiarazione tripartita, il che ha causato tensioni militari nella regione. Un gruppo di sabotaggio dell'Armenia, che aveva effettuato attacchi contro militari e civili azerbaigiani, è stato neutralizzato a seguito di un’operazione antiterroristica e un gruppo di 62 persone è stato arrestato e consegnato agli organi investigativi dell'Azerbaigian. L'intrusione illegale di persone armate nel territorio della Repubblica dell'Azerbaigian, oltre a incorrere nella responsabilità legale internazionale per il paese di appartenenza, presuppone responsabilità penale individuale nei confronti di tali persone, in conformità con la legislazione nazionale della Repubblica dell'Azerbaigian.

Il coinvolgimento dei militari dell'Armenia per motivi militari illegali nel territorio di un altro paese, la Repubblica dell'Azerbaigian, specialmente attraverso l'inganno e la coercizione, è una grave violazione delle disposizioni del diritto internazionale dei diritti umani, nonché dei documenti pertinenti adottati da organizzazioni regionali come il Consiglio d'Europa e l'OSCE, alle quali aderisce anche l'Armenia.

La parte dell'Azerbaigian chiede all'Armenia di porre fine al dispiegamento illegale delle sue forze armate sul territorio dell'Azerbaigian e invita la comunità internazionale a prendere le misure necessarie per porre fine a tali attività e azioni provocatorie da parte dell'Armenia.

Allo stesso tempo, è importante che le organizzazioni per i diritti umani condannino fermamente le azioni dei membri delle forze armate dell'Armenia che violano gravemente i diritti umani e le loro libertà, mettono in pericolo la loro vita e la loro salute senza una legittima necessità e adottino misure per scoraggiare questo paese dalle azioni sopra menzionate.

La parte dell'Azerbaigian ribadisce ancora che per garantire pace e stabilità, prosperità e sviluppo economico sostenibile nella regione, l'Armenia non ha alternativa diversa dal pieno e rigoroso adempimento di tutti i suoi obblighi, ai sensi del diritto internazionale, nonché in base alle dichiarazioni congiunte firmate il 10 novembre 2020 e l'11 gennaio 2021.

 

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