- Petrolio e gas

 

Nel ventesimo secolo, con la scoperta di enormi giacimenti petroliferi, l’Azerbaigian, che all’epoca faceva parte della Russia zarista, è rapidamente divenuto uno dei principali centri industriali petroliferi del mondo, in grado di soddisfare quasi la metà della domanda mondiale di petrolio. Importanti investitori e compagnie petrolifere estere quali Shell, Rothschild e i fratelli Nobel erano già presenti in Azerbaigian. Verso la fine del ‘900, dopo essersi reso indipendente dall’Unione Sovietica, l’Azerbaigian torna a ricoprire un ruolo fondamentale per i petrolieri del mondo. Il governo azerbaigiano invita le più grosse compagnie petrolifere internazionali come British Petroleum, Amoco, Total, Elf, Lukoil, Itochu e altre, a sfruttare congiuntamente le riserve d’idrocarburi del bacino del Caspio, precedentemente chiuse.

Produzione di gas naturale (in milioni di m3)

Anno 2007 2008 2009 2010 2011
Produzione 10.832,1 16.336 16.325 26.312 25.756

 

 

 

Oggi il Paese si avvicina al secondo boom petrolifero. L’Azerbaigian ha attirato un gran numero d’investitori stranieri affinché operassero nei giacimenti petroliferi, in base agli Accordi di Condivisione della Produzione tra il governo e le principali società occidentali. Oggigiorno la maggior parte delle società mondiali di petrolio e gas operano, o sono presenti, in Azerbaigian: la produzione di greggio dell’Azerbaigian (totale liquidi) ha raggiunto 1.032.900 barili al giorno nel 2009; la parte rimanente proviene da un consorzio internazionale.

Fino ad oggi, sono stati conclusi oltre 30 accordi di Condivisione della Produzione tra l’Azerbaigian e le società petrolifere internazionali. Gli azionisti facenti parte del maggiore Accordo (Azeri-Chirag-Guneshli) sono: BP, Unocal, Inpex, Statoil, ExxonMobil, TPAO, Devon, Itochu, Delta Hess e SOCAR. Le riserve di petrolio solo in questo ambito ammontano a 630 milioni di tonnellate.

 

Consorzio internazionale “Azerbaijan International Operating Company” (AIOC) .

Circa il 60% della produzione petrolifera dell’Azerbaigian proviene dalla Società Petrolifera Statale, la cui quota è tuttavia destinata a scendere a fronte dello sviluppo dei contratti internazionali.

Il principale giacimento AIOC, conosciuto come Azeri-Chirag-Gunashli (ACG), ha rivelato riserve di greggio per un miliardo di tonnellate (dal 40% al 70% delle riserve totali dell’Azerbaigian). L’investimento totale dell’appalto è di circa 15 miliardi di dollari.

Lo sfruttamento degli idrocarburi in Azerbaigian, così come progetti simili nei paesi vicini, ha portato allo sviluppo di un sistema regionale di oleodotti. Verso la fine degli anni ’90 vengono ripristinati due importanti oleodotti: Azerbaigian-Georgia (Baku-Supsa) e Azerbaigian-Russia (Baku- Novorossijsk); la maggior parte del petrolio azerbaigiano ora transita su queste rotte.

Il principale oleodotto della regione è quello di Baku-Tbilisi-Ceyhan (Azerbaigian-Georgia-Turchia), il cui costo ammonta ad oltre 4 miliardi di dollari; è uno dei maggiori progetti energetici e uno dei più importanti oleodotti della regione.

Il gasdotto Baku-Tbilisi-Erzurum, parallelo all’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, permetterà di trasportare il gas naturale dal grosso giacimento petrolifero di Shah Deniz, recentemente scoperto, alla Turchia, e possibilmente oltre, verso la Grecia e l’Europa sudorientale.

Da quando l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan è diventato pienamente operativo e da quando è iniziato lo sfruttamento del giacimento Azeri-Chirag-Gunashli, la produzione di petrolio e le relative esportazioni sono aumentate in modo rilevante.

 

Anno 2007 2008 2009 2010 2011
Estrazione petrolio (incluso gas condensato), migliaia di tonnellate 42598 44514 50416 50838 45400
Estrazione gas naturale, milioni di m3 16850 23399 23598 26312 25756

Fonte: www.azstat.org

 

La seconda più grande riserva di gas naturale dell’Azerbaigian è stata scoperta nel giacimento di “Umid” nel novembre del 2010. Il giacimento di Umid, con i suoi 200 milioni di metri cubi di riserve di gas, è il secondo più grande giacimento di gas scoperto dall’indipendenza del Paese fino ad oggi. La profondità stimata del giacimento è di 6.500 metri. SOCAR è incaricata di svolgere i lavori di esplorazione. In base agli attuali prezzi di mercato, il valore del totale delle riserve è di 30-40 miliardi di dollari (fonte: http://en.apa.az/news.php?id=135054).

 

Fondo petrolifero statale della Repubblica dell’Azerbaigian (SOFAZ)

Una serie di accordi sullo sviluppo congiunto delle risorse di petrolio e di gas è stata firmata con investitori esteri nell’ambito della Strategia Petrolifera, ideata dal leader nazionale Heydar Aliyev e perseguita dal 1994. E’ stata messa all’ordine del giorno la questione relativa alla gestione efficace dei proventi realizzati grazie all’esecuzione di tali Accordi.

Il Fondo Petrolifero Statale della Repubblica dell’Azerbaigian (SOFAZ) è stato istituito in base al Decreto del Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian n° 240 del 29 dicembre 1999, emanato appositamente per realizzare tale meccanismo.

La pietra miliare della filosofia insita nel Fondo Petrolifero consiste nel garantire eguaglianza intergenerazionale nel godere dei benefici derivanti dalle ricchezze petrolifere del Paese, pur continuando ad incrementare il benessere economico attuale della popolazione e salvaguardando la sicurezza economica delle generazioni future. Nel gennaio 2012, SOFAZ ha dichiarato 29,8 miliardi di dollari.

La produzione principale di gas naturale del Paese è localizzata nel giacimento petrolifero e di gas di Bahar, al largo della punta sud della penisola di Absheron, che attualmente rappresenta poco più della metà dell’intera produzione di gas naturale dell’Azerbaigian. Il giacimento di Gunashli vale circa il 67% del petrolio e il 50% del gas naturale prodotti nel Paese.

L’Azerbaigian ha aperto la regione del Mar Caspio al business internazionale. Il settore petrolifero e del gas dell’economia azerbaigiana è un ottimo esempio di collaborazione riuscita tra le multinazionali e il governo di un Paese in transizione.

La politica petrolifera e del gas di questo Paese si è dimostrata di notevole successo, anche per quando concerne le aperture al business internazionale in altri settori. Attualmente una serie di società di servizi internazionali, di engineering e di trasporto, operanti nelle industrie collegate al petrolio, svolgono con successo la loro attività in Azerbaigian.

 

Iniziativa Trasparenza Industrie Estrattive (EITI)

L’Iniziativa Trasparenza Industrie Estrattive è stata lanciata dall’ex Premier britannico Tony Blair al summit mondiale per lo Sviluppo Sostenibile di Johannesburg, nel settembre 2002.

Alla Conferenza EITI, tenutasi alla Lancaster House il 17 giugno 2003, il governo dell’Azerbaigian ha dichiarato di voler aderire a tale Iniziativa, di sostenere gli sforzi internazionali volti a raggiungere una maggiore trasparenza nelle industrie estrattive, e di voler diventare un Paese guida per quanto riguarda la realizzazione dell’iniziativa.  Pertanto il presidente Ilham Aliyev ha incaricato i ministri di gabinetto dell’Azerbaigian di istituire una Commissione Nazionale Interagenzia EITI per attuare le obbligazioni assunte alla Conferenza EITI.

Circa trentacinque Paesi hanno avallato o stanno attivamente seguendo la EITI nel mondo. Il 15 marzo 2005 l’Azerbaigian ha pubblicato il primo resoconto EITI in assoluto. Da allora il governo azerbaigiano ha divulgato undici resoconti EITI.

La procedura EITI è riconosciuta come marchio internazionale di trasparenza nell’industria estrattiva, e al fine di salvaguardare tale marchio internazionale è stato lanciato il processo di Validazione. La Validazione è un elemento essenziale del processo EITI, cruciale per lo status dell’iniziativa in termini di standard internazionali. Lo scopo della Validazione consiste nel fornire una valutazione indipendente dei progressi raggiunti dai paesi aderenti, per quanto riguarda il processo di applicazione dell’EITI, e individuare le misure da pendere per avanzare in tale direzione più velocemente e nel modo migliore. Il governo azerbaigiano ha contribuito moltissimo allo sviluppo del processo di Validazione; inoltre, l’Azerbaigian ha dichiarato di voler pilotare e monitorare il processo di validazione nel Paese.  Dato che l’Azerbaigian è stato il primo paese a pubblicare un resoconto EITI, è divenuto il primo paese in assoluto a completare con successo il processo di Validazione e ad ottenere lo status di conformità EITI.

 

Accordi di Condivisione della Produzione (ACP)

Il governo dell’Azerbaigian nell’ambito degli ACP è rappresentato dalla compagnia petrolifera nazionale, la società petrolifera statale della Repubblica dell’Azerbaigian (SOCAR), responsabile dell’esecuzione della politica industriale statale dell’Azerbaigian per quanto concerne l’industria del gas e del petrolio. La SOCAR ha realizzato tutti gli Accordi di Produzione conclusi fino ad ora tra il governo dell’Azerbaigian e le compagnie petrolifere estere. Data l’assenza di legislazione nazionale nel campo dell’industria petrolifera e del gas, specificatamente rivolta alle necessità di crescita del settore, gli ACP sono stati inclusi nell’ordinamento giuridico della Repubblica dell’Azerbaigian, come leggi del Paese.

Ciascun ACP non solo è parte dell’ordinamento giuridico azerbaigiano, ma prevale anche sulla legislazione azerbaigiana “generale” in caso di qualsivoglia incoerenza tra ACP e qualunque altra legge azerbaigiana generalmente applicabile. Fino ad oggi sono stati sottoscritti oltre trenta ACP, poi adottati come leggi della Repubblica dell’Azerbaigian.

Uno degli elementi di maggiore interesse per le società estere di produzione petrolifera e servizi è rappresentato dal regime fiscale introdotto dagli ACP. Dato il significato che il governo attribuisce allo sviluppo del settore energetico in Azerbaigian, sono state garantite agevolazioni fiscali sostanziali alle compagnie petrolifere coinvolte nello sviluppo del settore energetico in Azerbaigian, in base agli Accordi di Condivisione della Produzione.

Il principale obiettivo della tassazione del gas e del petrolio consiste nell’ottenere, da un lato, un buon livello di ricavi provenienti da attività collegate al gas e al petrolio, dall’altro, mantenere un buon livello di attrazione per gli investitori stranieri verso i giacimenti petroliferi in Azerbaigian e il settore azerbaigiano del Mar Caspio.

Ciascun ACP contiene un articolo specifico relativo alla tassazione della produzione di petrolio e gas. In base agli ACP (che sono uniformi per quanto riguarda la tassazione), le compagnie petrolifere pagano solo una tassa, vale a dire una Tassa sui Profitti derivati da vendite di petrolio e da altre fonti specificate nell’ACP, a tasso fisso per anno di calendario.

Il tasso di Imposta sui Profitti varia in funzione dell’ACP dal 25% al 32%. Le compagnie petrolifere che fanno parte di un ACP non sono soggette ad alcuna tassa presente o futura di qualsivoglia natura (tranne l’Imposta sui Profitti), per quanto concerne la loro produzione di petrolio e/o gas. Il profitto imponibile (o la perdita) degli appaltatori in base agli ACP è calcolato nel modo generalmente accettato, cioè ricavi delle vendite meno spese fiscalmente deducibili. La lista delle spese deducibili è specificata nel relativo ACP, e di solito è molto ampia.

I proventi delle società straniere che forniscono servizi alle compagnie petrolifere in forza di un ACP (subappaltatori stranieri) sono soggetti ad una trattenuta a tassi diversi, che vanno dal 5% all’8% in relazione allo specifico ACP. Solo le merci e i servizi forniti dai subappaltatori stranieri sul territorio dell’Azerbaigian sono soggetti a questa tassa. Nessun’altra imposta risulta a carico dei subappaltatori stranieri operanti in forza di un ACP.

L’Iva non si applica a compravendite in ambito ACP. In base agli ACP, i trattati a doppia imposizione sottoscritti tra l’Azerbaigian e un paese straniero possono trovare applicazione finché sono in grado di garantire migliori condizioni alle persone che operano in base all’ACP. Le parti appaltatrici e i subappaltatori (compresi i subappaltatori stranieri) possono importare e riesportare esentasse qualunque macchinario, attrezzature, immobilizzazioni, merci, opere e servizi destinati all’uso secondo gli ACP.

Sebbene il sistema di regolamentazione industriale ACP sia in vigore e funzioni efficacemente, il governo dell’Azerbaigian sta continuando a migliorare la base giuridica di questo settore dell’economia. Una serie di leggi che disciplinano l’industria del petrolio e del gas è stata approvata dal parlamento azerbaigiano (Milli Majlis) negli ultimi anni, tra cui le leggi per il sottosuolo e per lo sfruttamento delle risorse energetiche. Come parte del programma di ristrutturazione che interessa il settore energetico dell’Azerbaigian, con il Decreto Presidenziale del 6 dicembre 2004 è stato istituito un nuovo Ministero dell’Industria e dell’Energia.

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