2020-11-23

Nagorno-Karabakh: capo comunità azerbaigiana Tural Ganjaliyev a Agenzia Nova, tornare a Shusha è fatto simbolico

 
La città di Shusha è importante per l'Azerbaigian: è considerato un luogo simbolo dell’identità nazionale e, allo stesso tempo, una delle culle della cultura azerbaigiana. Così Tural Ganjaliev, parlamentare e capo della comunità degli azerbaigiani nel Nagorno-Karabakh, ha definito ad “Agenzia Nova”, la sua città natale, dove ora intende rientrare grazie alla riconquista dei territori dopo oltre un mese e mezzo di conflitto. “Oltre al suo significato storico e culturale, va notata anche la natura di Shusha. È risaputo che questo incantevole angolo del Nagorno-Karabakh abbia stupito molte persone con la sua bellezza. Ricordo come io e la mia famiglia ci riposavamo nella pianura di Jydyr, famosa in tutto il mondo, e mentre dico queste parole, quei ricordi passano davanti ai miei occhi come se fosse oggi”, ha spiegato Ganjaliev. “È impossibile esprimere a parole la sensazione di tornare nelle nostre terre natali. Come ci si sente a porre fine a un desiderio di 30 anni? Tornare in quelle terre significa non solo tornare a casa, ma anche ripristinare diritti che sono stati violati per anni, dimostrando ancora una volta che esisti nonostante la negazione della tua esistenza”, ha spiegato il parlamentare azerbaigiano.
Ganjaliev ha condiviso, inoltre, un aneddoto relativo al periodo in cui la sua famiglia fu costretta a lasciare il Nagorno-Karabakh: “Mio padre dice che l'8 maggio 1992, la mattina presto, quando lasciò la nostra casa a causa dell'occupazione armena, lasciò la porta aperta e appese le chiavi accanto alla porta. Non voleva che gli occupanti irrompessero e sfondassero la porta". Ora questo periodo appartiene al passato. “Oggi ci apprestiamo a tornare alle nostre terre con gioia. Se guardate gli sfollati interni azerbaigiani, vedrete che molti di loro hanno ancora le chiavi delle loro case. Questo è un elemento molto importante: è il simbolo di un impegno molto forte, un desiderio, che dura da quasi 30 anni e che ha giocato un ruolo enorme nella nostra identità nazionale”, ha spiegato Ganjaliev. Oggi la regione è quasi completamente da ricostruire. “Case e luoghi in cui un tempo vivevano centinaia di migliaia di persone, compresi me e la mia famiglia, sono stati completamente distrutti. Non stiamo parlando di poche abitazioni distrutte o danneggiate dalla guerra, ma di centinaia di insediamenti. Il governo azerbaigiano ha il suo piano di rimpatrio. Naturalmente, prima tutte queste aree devono essere sminate, poi devono essere costruite le infrastrutture necessarie e le persone devono tornare alle loro case. Secondo alcuni, le mine sono spesso collocate nei cimiteri, all'interno di case distrutte”, ha aggiunto il parlamentare. “Non solo lo Stato, ma anche le organizzazioni internazionali devono lavorare attivamente per trasformare questa regione in un luogo di pace per il bene dell'umanità. Ci aspettiamo anche il sostegno della comunità internazionale in questo lavoro. Anche il ritorno delle persone alle proprie case è un evento di importanza umanitaria”, ha detto Ganjaliev.
Un tema centrale è quello della convivenza con gli armeni. “Ci sono una serie di fattori che rendono possibile la convivenza tra armeni e azerbaigiani. Non sostengo che sarà facile, ma nonostante tutte le difficoltà, c'è un elemento importante per portare a termine questo processo: la volontà. Se c'è una forte volontà, allora armeni e azerbaigiani potranno vivere di nuovo insieme in pace e costruire il loro futuro prospero”, ha affermato Ganjaliev. “In qualità di rappresentante eletto degli azerbagiani del Nagorno-Karabakh, posso dire che la nostra comunità ha la volontà di procedere in questa direzione. I nostri cittadini di origine armena vivranno come cittadini a pieno titolo dell'Azerbaigian e tutti i loro diritti saranno garantiti. Come comunità, da anni chiediamo un dialogo con la nostra controparte armena, e anche nei giorni più difficili della guerra, mi sono rivolto in lingua armena per la loro sicurezza, esortandoli a stare lontano dalle zone di combattimento”, ha spiegato il parlamentare. “Vorrei confermare ancora una volta la nostra posizione secondo cui continueremo a fare ogni sforzo per garantire la piena attuazione dei principi del multiculturalismo basati sulla visione dell'Azerbaigian e sulle tradizioni e i valori di lunga data del nostro popolo, cioè la pacifica convivenza delle comunità armena e azerbaigiana in Nagorno-Karabakh”, ha concluso Ganjaliev.
 

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