2017-03-29

Il 31 marzo l'Azerbaigian ricorda il genocidio del 1918

Il 31 marzo 1918, membri del partito armeno Dashnak (Federazione Rivoluzionaria Armena, fondato nel 1890) insieme con i Bolscevichi (membri del Partito Operaio Socialdemocratico Russo, fondato nel 1898) commisero un genocidio contro gli Azerbaigiani nei territori dell’Azerbaigian. Circa 50.000 persone innocenti – anziani, donne e bambini, vennero massacrate. Le truppe di Dashnak e Bolsceviche guidate da Stepan Shaumyan (membro della Federazione Rivoluzionaria Armena) uccisero migliaia di persone e bruciarono santuari musulmani in Azerbaigian. Tra gli altri siti ad essere distrutti si annoverano
la Moschea di Tezepir e uno degli edifici architettonicamente più rilevanti – Ismailiyeh.

Solo a Baku circa 30 mila azeri furono uccisi con particolare brutalità, 58 villaggi vennero distrutti, circa 7 mila persone uccise tra cui 1.653 donne e 965 bambini nel quartiere di Shemakha. 122 villaggi musulmani furono rasi al suolo nel distretto di Guba, più di 150 villaggi azerbaigiani distrutti barbaramente nella parte superiore del Karabakh, 115 villaggi – nel distretto di Zangezur. Tale terribile massacro fu attuato contro la popolazione, senza distinzione di sesso ed età. 211 villaggi azerbaigiani vennero distrutti, bruciati e saccheggiati anche in provincia di Irevan. Una Commissione di Investigazione Speciale istituita dalla Repubblica Democratica dell’Azerbaigian il 15 Luglio 1918 ha raccolto una grande quantità di documenti e li ha sottoposti al Governo. Nel 1919 il Parlamento dell’Azerbaigian ha stabilito di rendere il 31 di marzo Giorno del genocidio Azerbaigiano. Benché questa data sia stata dimenticata nel
periodo Sovietico, molte ricerche sulle tragedie commesse il 31 marzo 1918 sono state svolte e libri sono stati pubblicati dopo la riconquista dell’indipendenza da parte dell’Azerbaigian.

Gi eventi del 31 marzo del '18 possono essere considerati la prima manifestazione di una  politica sistematica di annientamento degli azerbaigiani da parte dell'Armenia, da mettere in relazione con le brutali manifestazioni di odio riattivate a partire dal 1988 dall'Armenia. L'aggressione militare dell'Armenia contro l'Azerbaigian, manifestatasi con la dissoluzione dell'URSS, ha portato all'occupazione militare da parte delle forze armate dell'Armenia del 20% del territorio dell'Azerbaigian, inclusa la regione del Nagorno Karabakh e i 7 distretti adiacenti e all'espulsione di massa di circa un milione di azerbaigiani dalle loro case. Tali azioni hanno vissuto il momento di massimo orrore nel genocidio di Khojaly del 26 febbraio 1992, di cui quest'anno si è ricordato il XXV anniversario.

In accordo con il decreto del Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian Heydar Aliyev del 26 marzo 1998, ogni anno il 31 marzo l'Azerbaigian commemora il Giorno del Genocidio degli Azerbaigiani.

Il 31 marzo – Giorno del Genocidio Azerbaigiano, e’ ricordato in differenti paesi del mondo con eventi commemorativi.

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