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Mətbuat şərhi 26 febbraio 2017

Comunicato dell'addetto stampa del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica dell'Azerbaigian Hikmat Hajiyev

Come affermato dal Ministero della Difesa della Repubblica dell'Azerbaigian, il 25 febbraio a mezzanotte, le forze armate dell'Armenia hanno fatto un tentativo di penetrazione nelle postazioni delle forze armate dell'Azerbaigian, con l'obiettivo di commettere provocazioni su larga scala sulla prima linea, cercando di conquistare posizioni vantaggiose sul fronte in direzione Khojavand-Fizuli.

L'escalation della situazione sul fronte e le continue provocazioni militari sono la continuazione delle provocazioni politiche dell'Armenia, come lo  è anche l'organizzazione di un "referendum" illegale nei territori occupati dell'Azerbaigian il 20 febbraio, 2017. L'escalation intenzionata delle provocazioni sia politiche che militari da parte dell'Armenia e' finalizzata a ostacolare gli sforzi mirati alla soluzione del conflitto, attraverso i colloqui sostanziali, a deviare l'attenzione  della comunità internazionale dalle responsabilità a carico dell'Armenia per i crimini commessi alla vigilia del genocidio di Khojaly, e al rafforzamento delle posizioni sociali perdute da parte del regime al potere alle prossime elezioni parlamentari.

L'Azerbaigian ha ripetutamente sottolineato che la presenza illegale di forze armate dell'Armenia nei territori occupati dell'Azerbaigian rimane la ragione principale per il peggioramento della situazione. Gli eventi avvenuti lo scorso aprile lo hanno ulteriormente dimostrato. La comunità internazionale e in particolare i Co-presidenti dell gruppo di Minsk dell'OSCE al livello dei Capi di Stato in molte occasioni hanno dichiarato che lo status quo è inaccettabile e insostenibile e deve essere cambiato.

Al fine di prevenire l'escalation della situazione e di modificare lo status quo e di assicurare la pace sostenibile nella regione, in conformità con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e' necessario assicurare il pieno e incondizionato ritiro delle Forze Armate dell'Armenia da tutti i territori occupati.

Ad istigare la situazione sul fronte è l'Armenia, da ciò tutta la responsabilità per l'accaduto ricade sulle autorità politico-militari dell'Armenia stessa.

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