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Mətbuat şərhi 09 ottobre 2020

Commento del Servizio Stampa del Ministero degli Affari Esteri della Repubblica dell'Azerbaigian sulla dichiarazione del Ministero degli Esteri dell'Armenia, in relazione alla presa di mira di luoghi di culto e monumenti culturali a Shusha.

La dichiarazione del Ministero degli Esteri dell'Armenia sulla presa di mira di luoghi di culto e monumenti culturali nella città occupata di Shusha, da parte delle Forze armate dell'Azerbaigian, è un'altra falsa accusa e provocazione lanciata dall'Armenia, per distogliere l'attenzione della comunità internazionale da fatti come il deliberato attacco agli insediamenti densamente popolati dell'Azerbaigian, ad infrastrutture civili e a monumenti culturali.
Per quasi 30 anni, l'Armenia ha perseguito una politica di distruzione deliberata dei monumenti storici e culturali dell'Azerbaigian nei territori occupati dell'Azerbaigian, al fine di eliminare ogni traccia del patrimonio dell'Azerbaigian. Recentemente, lanciando attacchi missilistici su Ganja, la seconda città più grande dell'Azerbaigian, nonché il centro del patrimonio storico e culturale del nostro paese, l'Armenia ha dimostrato in modo ancora più chiaro la sua politica di vandalismo perseguita da molto tempo.
L'Azerbaigian, che entra nella lista dei paesi in cui la diversità culturale è percepita chiaramente e apertamente, è uno degli stati più tolleranti al mondo dal punto di vista religioso. A differenza dell'Armenia, che ha commesso un genocidio culturale nei territori occupati dell'Azerbaigian, ha distrutto e insultato le moschee, l'Azerbaigian attribuisce grande importanza alla conservazione delle tradizioni di tolleranza e la Chiesa armena di San Gregorio situata nel centro di Baku, completamente rinnovata e protetta dallo stato, è un fulgido esempio di questa politica.
Come da annuncio ufficiale del Comando militare delle Forze Armate dell'Azerbaigian, gli obiettivi dell'Esercito dell'Azerbaigian sono le infrastrutture militari, le postazioni di tiro e le unità militari del nemico. Le Forze Armate dell'Azerbaigian effettuano controffensive nei territori sovrani dell'Azerbaigian in conformità con il diritto internazionale umanitario e la Convenzione di Ginevra.
Dichiariamo ancora che gli attacchi senza distinzione e sproporzionati contro la popolazione e le strutture civili dell'Azerbaigian sono considerati crimini di guerra in conformità con il diritto internazionale umanitario, sull'Armenia ricade la responsabilità per queste azioni. Allo stesso tempo, questi atti creano la base per coinvolgere gli autori degli stessi nella responsabilità penale individuale.
Indubbiamente, non appena il Nagorno-Karabakh e le distretti circostanti dell'Azerbaigian saranno liberate dall'occupazione, tutti i monumenti storici, culturali e religiosi dell'Azerbaigian distrutti a seguito dell'aggressione dell'Armenia saranno restaurati.
Sull’argomento è intervenuto anche l'Assistente del Presidente, Hikmat Hajiyev, che ha evidenziato come “da parte dell'Armenia sono state diffuse informazioni riguardanti un presunto attacco missilistico contro una chiesa a Shusha, città storica dell'Azerbaigian. Noi portiamo enorme rispetto per la porzione più sensibile dei cristiani del mondo.
Ma dobbiamo riferire con amarezza che l'Armenia sta conducendo una manipolazione e disinformazione su questo tema. I materiali forniti dall'Armenia in relazione all'attacco missilistico alla chiesa sono contraddittori e le falsità sono facilmente identificabili.
In primo luogo, le chiese e altre strutture con destinazione civile non vengono prese di mira dall'Esercito dell'Azerbaigian. In secondo luogo, se ci fosse stato un attacco missilistico, le icone all'interno della chiesa sarebbero state gravemente danneggiate. Ma le immagini mostrano che le icone non sono state danneggiate.
In terzo luogo, l'Armenia ha prima affermato che l'attacco sarebbe partito da un aereo F-16 e che si sarebbe trattato di una bomba aerea e poi di un attacco missilistico. Non ci sono aerei F-16 nell'inventario delle forze armate dell'Azerbaigian.
Evidentemente ogni volta che l'Armenia vede smascherate le suebugie, ricorre a nuove invenzioni.
Questa è un'altra delle provocazioni dell'Armenia e un tentativo di attacco mediatico contro l'Azerbaigian. E’ inaccettabile attribuire un accezione religiosa alla continua aggressione militare dell'Armenia contro l'Azerbaigian.
In questo modo l'Armenia, cerca di camuffare la propria politica di annientamento del patrimonio materiale e culturale del popolo azerbaigiano nei territori occupati e di distruzione delle moschee e monumenti religiosi. In questi giorni l'Armenia ha lanciato un missile contro una moschea a Beylagan e contro il complesso Imamzade a Ganja.
La Repubblica dell'Azerbaigian ha realizzato progetti per restaurare i monumenti religiosi cristiani in molte parti del mondo, compreso il Vaticano.
Esprimiamo ancora una volta il nostro rispetto e la nostra simpatia ai cristiani di tutto il mondo.
Dopo la liberazione delle nostre terre tutti i monumenti situati in quel territorio saranno ristrutturati secondo la loro destinazione d'uso”, ha concluso Hikmat Hajiyev.
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