31 marzo, la Giornata del Genocidio degli Azerbaigiani
In un discorso del 30 marzo 1999 il Leader Nazionale Heydar Aliyev, rivolgendosi alla nazione, disse che uno dei successi principali raggiunto nel periodo dell’indipendenza, è stato “la possibilità di creare una rappresentazione obiettiva degli avvenimenti della nostra storia, che sono stati nascosti, falsificati e travisati per molti anni”.
Uno di questi avvenimenti è la Giornata del Genocidio degli Azerbaigiani, commemorata il 31 marzo.
Il 31 Marzo 1918, membri del partito armeno Dashnak (Federazione Rivoluzionaria Armena, fondato nel 1890) insieme con i Bolscevichi (membri del Partito Operaio Socialdemocratico Russo, fondato nel 1898) commisero un genocidio contro gli Azerbaigiani nei territori dell’Azerbaigian. Circa 50.000 persone innocenti – anziani, donne e bambini, vennero massacrate. Le truppe di Dashnak e Bolsceviche guidate da Stepan Shaumyan (membro della Federazione Rivoluzionaria Armena) uccisero migliaia di persone e bruciarono santuari musulmani in Azerbaigian. Tra gli altri siti ad essere distrutti si annoverano la Moschea di Tezepir e uno degli edifici architettonicamente più rilevanti – Ismailiyeh.
Solo a Baku circa 30 mila azeri furono uccisi con particolare brutalità, 58 villaggi vennero distrutti, circa 7 mila persone uccise tra cui 1.653 donne e 965 bambini nel quartiere di Shemakha. 122 villaggi musulmani furono rasi al suolo nel distretto di Guba, più di 150 villaggi azerbaigiani distrutti barbaramente nella parte superiore del Karabakh, 115 villaggi – nel distretto di Zangezur. Tale terribile massacro fu attuato contro la popolazione, senza distinzione di sesso ed età. 211 villaggi azerbaigiani vennero distrutti, bruciati e saccheggiati anche in provincia di Irevan. Una Commissione di Investigazione Speciale istituita dalla Repubblica Democratica dell’Azerbaigian il 15 Luglio 1918 ha raccolto una grande quantità di documenti e li ha sottoposti al Governo. Nel 1919 il Parlamento dell’Azerbaigian ha stabilito di rendere il 31 Marzo Giorno del genocidio Azerbaigiano.
Benché questa data sia stata dimenticata nel periodo Sovietico, molte ricerche sulle tragedie commesse il 31 Marzo 1918 sono state svolte e libri sono stati pubblicati dopo la riconquista dell’indipendenza da parte dell’Azerbaigian.
Tali tipi di eventi, d’altra parte, sono proseguiti anche in epoca sovietica, con deportazioni di massa costanti di azerbaigiani dai loro territori storici verso l’Azerbaigian, e ciò ha portato nel 1988 all’espulsione totale degli azerbaigiani dall’Armenia insieme alle pretese territoriali dell’Armenia stessa sul territorio azerbaigiano del Nagorno Karabakh. Da allora le forze militari dell’Armenia occupano circa il 20% del territorio dell’Azerbaigian internazionalmente riconosciuto, e tutti gli azerbaigiani lì residenti sono divenuti rifugiati e profughi interni. L’occupazione è stata caratterizzata inoltre da crimini di guerra contro la popolazione civile azerbaigiana, che hanno avuto la loro massima espressione con il genocidio di Khojaly del 1992 e perdura oggi, nonostante numerosi documenti internazionali, tra cui 4 Risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che richiedono il ritiro immediato delle forze armate dell’Armenia dai territori dell’Azeebaigian.
In accordo con il decreto del Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian Heydar Aliyev del 26 Marzo 1998, ogni anno il 31 marzo l'Azerbaigian commemora questa triste giornata della sua storia.