2018-04-05

A Roma un evento ha ricordato il genocidio del 31 marzo 1918 contro gli azerbaigiani

In occasione del 100mo anniversario del 31 marzo, Giorno del Genocidio degli azerbaigiani, mercoledì  4 aprile, presso Palazzo Baleani, a Roma, si è svolto l’incontro “Un percorso verso l’indipendenza”. 

L’appuntamento ha sottolineato uno dei momenti più drammatici della storia azerbaigiana, quando, nel 1918, membri del partito armeno Dashnak (Federazione Rivoluzionaria armena), insieme con i Bolscevichi, commisero un genocidio contro gli azerbaigiani in diverse parti dell’Azerbaigian, uccidendo circa 50.000 persone innocenti – anziani, donne e bambini. 

All’incontro di Roma sono intervenuti l’Ambasciatore della Repubblica dell’Azerbaigian in Italia Mammad  Ahmadzada, il Prof. Alessandro Vagnini (Sapienza Università di Roma), il Prof. Andrea Carteny (Sapienza Università di Roma), introdotti dal Prof. Daniel Pommier Vincelli  (Sapienza Università di Roma). 

Il prof. Pommier ha introdotto il quadro storico degli eventi, sottolineando il violento attacco alla popolazione civile subito dagli azerbaigiani nel marzo del 1918,  che ha rappresentato però  anche uno dei punti di svolta della storia azerbaigiana, che condusse all’indipendenza del 28 maggio 1918 della Repubblica Democratica dell’Azerbaigian, di cui Pommier ha ricordato i caratteri innovativi.

Ad intervenire poi l’Ambasciatore Ahmadzada, che ha ricordato come la tragedia dell’Azerbaigian era iniziata circa un secolo prima del 1918, all’inizio del XIX secolo, con l’occupazione dei territori azerbaigiani e con il trasferimento della popolazione armena nei territori azerbaigiani. Ha poi ripercorso il dramma del marzo 1918, che insieme alla tragedia ha portato alla rinascita del popolo azerbaigiano grazie alla costituzione la Repubblica Democratica dell’Azerbaigian. La Repubblica Democratica, prima in tutto l’Oriente musulmano, sopravvisse solo 23 anni, ma ha posto le basi per l’indipendenza del 1991. 

Purtroppo, ha affermato l’Ambasciatore, a volte nella storia i fatti si ripetono e ha evidenziato elementi di similitudine tra gli avvenimenti in Azerbaigian nel 1918 e alla dissoluzione dell’URSS. In particolare, ha parlato dell’aggressione militare dell’Armenia contro l’Azerbaigian, ricordando le gravi conseguenze della stessa, inclusa l’occupazione militare ancora oggi del 20% del territorio internazionalmente riconosciuto dell’Azerbaigian dall’esercito dell’Armenia. Ma la grande differenza tra il 1918 e l’indipendenza del 1991 è che l’Azerbaigian è oggi uno stato indipendente forte, dopo 27 anni è un paese di successo e dalla politica interna stabile, con un’attività internazionale di rilevo e punto di riferimento della stabilità regionale, della sicurezza energetica europea e del dialogo interculturale e interreligioso. 

Al termine dell’intervento, il pubblico ha potuto assistere al documentario: La Missione Eterna, che racconta con maestria cinematografica la missione della delegazione azerbaigiana alla Conferenza di Pace di Parigi, all’indomani della prima guerra mondiale.

A fare i saluti finali il prof. Vagnini e il prof. Carteny, che, oltre a manifestare apprezzamento per il documentario, hanno offerto una riflessione sulla situazione storica dell’epoca, evidenziando il carattere innovativo e moderno della realtà azerbaigiana della Prima Repubblica. 

Gli eventi drammatici del marzo 1918 restano oggi di grande interesse storico per un pubblico, come quello – molto numeroso - riunito per l’incontro di Roma, attento allo studio dell’attualità in un’ottica di memoria dei fatti che hanno scandito il “percorso verso l’indipendenza” dell’Azerbaigian.

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