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Mətbuat şərhi 08 maggio 2016

24 anni senza Shusha

L'8 Maggio 1992, le forze armate dell`Armenia hanno occupato la città azerbaigiana di Shusha.

Shusha, uno degli impareggiabili centri culturali dell'Azerbaigian, è una città caratterizzata dalla bellezza naturale, ed è un monumento eccezionale dell'architettura nazionale e dell'arte urbana medievale. Mantenendo costantemente i valori nazionali e spirituali azerbaigiani e le tradizioni musicali, Susha, prima di divenire una città di grande importanza economica, politica e culturale, ha attraversato una fase intensa quale centro del khanato Karabakh, e ha ricoperto un suo ruolo nella vita delle persone dell'Azerbaigian. Questa città, passata alla storia grazie a Gasim Zakir, Khurshidbanu Natavan, Mir Mohsun Navvab, Najaf bey Vezirov, Abdurrahim bey Hagverdiyev, Yusif Vazir Chemenzeminli, Firidun Kocharli Bey, Ahmad bey Agaoglu ed altri eminenti personaggi, è conosciuta in tutto il mondo in quanto origine del Mugham azerbaigiano.

Nel 1977, su iniziativa di Heydar Aliyev, è stato approvato il decreto "Sulla dichiarazione della parte storica della città Shusha quale patrimonio storico ed architettonico". Da quel momento, a Shusha si è diffuso il lavoro creativo, sono stati creati la casa-museo delle grandi figure della nostra cultura e delle opere di Uzeyir Hajibeyli, Khurshidbanu Natavan e Bul-Bul, è stato costruito un mausoleo del grande poeta Molla Panah Vagif.

A seguito del conflitto del Nagorno-Karabakh, la Repubblica dell'Azerbaigian, che ha approvato il 18 ottobre 1991 i documenti necessari alla ricostituzione della propria indipendenza nazionale, si è trovata di fronte alla politica aggressiva di pulizia etnica dell'Armenia. Poiché il paese, in preda a una profonda crisi politica, economica e sociale ed impegnato a trovare una via d'uscita dalla situazione di tensione nel Nagorno-Karabakh, non aveva ancora formato un proprio esercito nazionale, si è potuto contare solo sul sostegno volontario delle unità di autodifesa durante la difesa della Shusha, città di elevata importanza militare e strategica. Tuttavia, nonostante avessero combattuto valorosamente e ad avessero opposto una resistenza dignitosa, l'8 maggio, 1992, le forze armate dell`Armenia, armati fino ai denti, hanno occupato Shusha.

Nella battaglia per la difesa di Shusha, 195 dei nostri connazionali sono stati uccisi, 165 persone sono rimaste ferite, 58 persone sono state catturate e prese in ostaggio. Durante l'occupazione i vandali armeni hanno saccheggiato i musei, in cui si trovavano migliaia di pezzi, distrutto centinaia di monumenti storici e culturali, deturpato santuari e moschee, distrutto un gran numero di esemplari di manoscritti rari, danneggiato gli istituti d'istruzione e dell'assistenza sanitaria.

L'occupazione di Shusha da parte dell'Armenia è parte integrante della sua aggressione contro l'Azerbaigian, che si è conclusa con l'occupazione del Nagorno-Karabakh e di sette distretti adiacenti dell'Azerbaigian, con un milione di azerbaigiani profughi e rifugiati.

L'Armenia ha ignorato le quattro risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, varie risoluzioni e documenti dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, del Consiglio d'Europa, del Parlamento europeo, dell'OSCE e delle altre istituzioni internazionali, documenti che chiedono il ritiro incondizionato e immediato delle truppe della Repubblica dell'Armenia dai territori occupati dell'Azerbaigian e il ritorno di tutti gli azerbaigiani rifugiati e profughi ai loro luoghi d'origine.

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